Arte e Cultura

Il Duomo di Siracusa

Dallo stile Jonico al Barocco

Il Duomo sorge sulle e fondamenta di un tempio in stile dorico voluto da Gelone e dedicato alla dea Atena dai greci-sicelioti, nel V secolo a.C. che a sua volta poggiava le sue fondamenta sull’antico edificio religioso in stile Jonico eretto dall’antico popolo dei Siculi.
Dell’antico tempio dedicato alla Dea della Sapienza rimangono oggi alcune colonne custodite all’interno e all’esterno del Duomo. Si presume che fosse esastilo, con 14 colonne sui lati lunghi.
Il Duomo è un’importante eredità e testimonianza di culture e diverse civiltà che si insediarono sull’Isola. Furono i bizantini, però, a traslare il culto protocristiano e a trasformare il tempio pagano in chiesa paleocristiana. I bizantini murarono infatti lo spazio tra le colonne doriche, i muri interni vennero aperti con otto archi per lato per ricavarne un edificio semplice a tre navate con abside sul fondo.
Siracusa è stata uno dei luoghi con la prima comunità Cristiana d’Europa, fu Marciano il primo Vescovo della Cattedrale; mandato direttamente da San Paolo a Siracusa nel 39 d.C.

Interno

Al suo interno si alternano parti risalenti all'epoca siceliota , poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all'epoca medievale , costruite dai Normanni e così lasciate fino ai giorni nostri come le finestre, i mosaici che rivestono l’abside e la volta.
All’interno del Duomo, oltre alle evidenti colonne doriche che ancora ne costituiscono le fondamenta, sono da citare il soffitto a trabeazione lignea, della navata centrale, realizzato nel 1528, le acquasantiere scolpite in forma di putti, realizzate dal Puglisi nel 1802, il pavimento in marmo levigato di fine Settecento, con complesse figure geometriche, e il presbiterio in stile barocco. Di particolare pregio sono inoltre le molteplici cappelle: come quella della Madonna della Neve, di epoca normanna, sulla navata sinistra.
L’interno, è traccia evidente di un lontano passato e di antiche civiltà, risulta un pò austero paragonato alla barocca facciata ricostruita a partire dal 1728.

La Facciata

E’ questa la rappresentazione più alta del Barocco di Siracusa. Eretta da Andrea Palma è uno struggente capolavoro di questo stile isolano. Ha due ordini di colonne staccate dal muro, con cornici movimentate e sporgenti. L’effetto complessivo è assai scenografico. Lo scultore palermitano Ignazio Marabitti per abbellirla, modellò le statue marmoree dei Santi Pietro, Paolo, Lucia, Marziano, che popolano la facciata.
Presenta due ordini orizzontali divisi da una trabeazione merlata. L’ordine inferiore è inquadrato da sei colonne di stile corinzio: le prime quattro accolgono il portale centrale mentre le altre due delimitano i portali laterali, sorreggendo le statue dei due martiri di Siracusa: San Marciano e Santa Lucia. L’ordine superiore è composto da altre quattro colonne corinzie, che sorreggono il timpano superiore.
Presso il frontone triangolare, è collocata una croce in ferro battuto, che rappresenta il punto più alto della facciata; ai lati vi sono scolpiti due angeli. Il piano superiore, di forma trapezoidale, è delimitato da due contrafforti a spirale decorati con bassorilievi in forma di gigli. Sul sagrato, gli spessi scalini in marmo ospitano le statue degli apostoli Pietro e Paolo. Presso i portali laterali vi è una cancellata in ferro battuto, e bassorilievi decorati con motivi floreali e timpani merlati.
Varcato l’ingresso, ci si trova nell’atrio, che presenta altri tre portali. Quello centrale, più grande e imponente, in legno semplice intagliato in forme geometriche, è inquadrato da due colonne tornite con scolpitura in motivi floreali e grappoli d’uva, che le fa apparire tortili.


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