
A 40 chilometri da Siracusa dopo un lunga lotta degli ambientalisti locali è divenuta riserva nel 1984: oggi è affidata al WWF.
La sua storia ha però origine molto più antiche. Diverse sono le testimonianze archeologiche ed architettoniche dell’insediamento dell’uomo fin dall’epoca greca. Esistono ancora difatti alcune latomie (cave di pietra) del V sec a.C. utilizzate nell’antica città greca di Eloro per la costruzione di templi e monumenti, una piccola necropoli poco distante dalla Torre Sveva e un tratto dell’antica via elorina, strada che nel V secolo a.C: collegava la colonia di Eloro e Siracusa.
Il complesso di età bizantina si trova nella parte sud di Vendicari ed è denominata oggi “Cittadella dei Maccari”. In questo sito si può ammirare una Cuba bizantina a pianta quadrata con tre absidi, una cupola superiore e un’apertura a oriente in modo tale da essere illuminata dalla luce del sole che sorge e poi dalla luce della luna piena che entrando nell’edificio dava inizio alla santa Pasqua. A Poca distanza dalla Cuba bizantina vi sono diverse catacombe risalenti allo stesso periodo e resti di abitazioni, segno di un’area densamente popolata.
A questo periodo risale la costruzione più visitata della Riserva: La Torre Sveva, costruita probabilmente da Pietro d’Aragona, conte di Alburquerque e duca di Noto (1406-1438). Questa fortificazione fu necessaria per segnalare e respingere gli attacchi dei pirati Saraceni e Barbareschi e per custodire e difendere i caricatori, ovvero i magazzini dove venivano stoccate le riserve alimentari destinate al commercio.
Più recente, ma non per questo meno affascinante, è la Tonnara di Vendicari: venne costruita nel Settecento in seguito al grande Incrementodella pesca che in Sicilia si era avuto nella concessione di tonnare. Alternando periodi floridi a periodi di chiusura, la tonnara fu completamente ristrutturata nel 1914. Nel 1943 la tonnara ha definitivamente cessato la sua attività. Quelli che erano i ruderi diroccati dello stabilimento con i suoi cento metri circa di lunghezza, i pilastri che ne sorreggevano il tetto, la ciminiera altissima e le case dei pescatori, sono stati completamente restaurati e riconsegnati alla comunità.
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