
Le varie popolazioni che si sono succedute nell’isola hanno, di volta in volta, migliorato e affinato le tecniche di pesca fino a farne un’attività primaria dell’economia isolana.
I Fenici avevano organizzato un centro marinaro, dove oltre la pesca si svolgeva anche la pulitura del pesce. La tradizione continuò con i greci e i bizantini, gli arabi diedero, alla pesca, quel tocco di perfezionamento con l’istallazione delle reti fisse in mare collocandole in modo che il tonno fosse guidato attraverso varie camere fino a quella finale.
Nel corso del tempo, in Sicilia, le tonnare si sono moltiplicate ed ampliate. Anche se oggi quelle in attività sono quasi scomparse le tonnare continuano a rappresentare splendidi monumento di archeologia industriale.
Proprio per la sua posizione geografica, nel territorio siracusano sono sorte numerose Tonnare, oggi tutte inattive ma molto speso visitabili eccone un elenco.
Visitata oggi come un monumento archeologico fu, nel passato, molto importante per l’economia dell’intera Sicilia. Detta anche Bafutu fu costruita nel ‘700. Il periodo di massimo splendore lo ha vissuto all’inizio dello scorso secolo e nel 1914 fu ristrutturata per volere di Antonin Modica Munafò. La sua attività cessa nel 1943 in seguito allo sbarco delle truppe anglo-americane. Oggi tutti i locali adiacenti alla tonnara, e la tonnara stessa, sono stati restaurati grazie ad un intervento della Soprintendenza di Siracusa.
Sorge nella piazza antica di Marzamemi. Tra le più antiche in Sicilia, le sue origini si perdono nella notte dei tempi, da quando gli Arabi intorno all’anno mille impiantarono quella che sarebbe diventata la più importante Tonnara della Sicilia orientale. Il suo nome deriverebbe dall’arabo “marsa al hamem” e cioè rada delle tortore. La loggia, l’ambiente che originariamente serviva da ricovero alle grandi barche della Tonnara, attraversata da antiche arcate di tufo e affacciata sul mare e sul vecchio porticciolo dei pescatori, oggi, dopo diverse ristrutturazioni, è diventata in parte una struttura ricettiva che ospita eventi e lussuosi ricevimenti.
Le sue origini risalgono al il Medioevo, ma è nel 1750 che questa tonnara comincia la sua vera attività. Restata chiusa e disattiva per tutto l’800 solo alla fine dello stesso secolo venne riaperta da Don Pietro Bruno di Belmonte che la tiene in attività sino al 1969. La tonnara nel corso del tempo ha subito ampliamenti e modifiche affinchè si adattasse alla mole di lavoro e di persone che vi circolavano. Ancora di proprietà dei Belmonte rappresenta uno splendido monumento di archeologia industriale ed è situata all’estrema punta sud orientale della Sicilia.
Appartiene attualmente alla famiglia Loreto. La struttura ci parla di una storia fatta di lavoro e di sacrificio, di una fiorente economia marinara e del legame dei siciliani con mare. Oggi ospita un circolo nautico e presenta un buono stato di conservazione. La struttura originaria era di 5000 mq, composta da una serie di magazzini e capannoni. Accanto al complesso principale si trovava anche una Chiesa risalente al ‘700.
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